In attesa del Recovery accordo MES Covid-19 e la sostenibilità del debito?

In attesa di dare i contenuti al Recovery Found che sarà il vero strumento operativo per la Ripresa e l’uscita da questa crisi, ieri l’Euro gruppo ha sdoganato il MES nella versione Covid-19, vengono confermate alcune ipotesi già fatte:

Recovery

  • 2% PIL per Italia 36 miliardi di Euro
  • Nessuna Condizionalità se non che le spese devono essere destinate ad affrontare la crisi sanitaria
  • Durata fino a 10 anni e possono essere richiesti fino al 2022 dagli stati
  • Tasso agevolato 0,1% con bassi costi di gestione

 

 

Per diritto di cronaca, sottolineo alcuni aspetti:

  • Dopo il 2022 gli stati restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici, in modo coerente con il coordinamento fiscale e di bilancio ed il quadro si sorveglianza.  (Trovo sia anche corretto e doveroso, ma va detto.)
  • Va anche capito se questo debito che si va ad aggiungere al debito sovrano sarà un debito privilegiato nel rimborso, il che implicherebbe una sorta di subordinazione del debito sovrano ordinario, con tutte le conseguenze del caso.

Quello che a me preme sottolineare, invece, seppur in prospettiva, è la sostenibilità del debito Italiano, oggi non è un problema in quanto ampiamente ed abbondantemente  sostenuto dalla BCE tramite il QE.

Ma a fine emergenza? quando il QE termina e la BCE si defila? Un debito che arriverà ad essere intorno al 155% del PIL senza il Bazooka BCE e con un  nostro rating già ora  a livelli di Junk Bond  sarà sempre ed ancora sostenibile?

E’ anche vero che al riguardo la BCE ha comunicato che continuerà ad acquistare i titoli di stato anche se a livello di Junk e quindi “non investment grade” (con tutte le conseguenze del caso).

Da cittadini e da risparmiatori qualche riflessione ce la dobbiamo fare.

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