La Previdenza Integrativa

Con il passaggio dal retributivo al contributivo, è cambiato il MONDO per quanto riguarda la previdenza integrativa.

Prima venivano presi a riferimento la medi degli ultimi 10 anni, prima addirittura gli ultimi 5 se non l’ultimo anno di retribuzione, lascio a voi immaginare quale potesse essere la  strategia adottata dal futuro pensionato.

Con l’avvento del Contributivo, semplificando, avremmo un tasso di sostituzione (rapporto tra la prima rata della pensione e l’ultimo stipendio)  che possiamo stimare tra il 40% ed il 60%, se fogliamo colmare quel GAP Previdenziale ed arrivare diciamo ad avere un tasso di sostituzione che si aggira intorno al 80% ca, dovremmo aderire a qualche forma di pensione integrativa. I lavoratori siano essi dipendenti che autonomi devono districarsi tra scelte quali: fondi pensione negoziali, fondi pensione aperti, PIP, Fondi pensione preesistenti, perché no fondi comuni ad accumulo. Ogni strumento ha proprie caratteristiche, proprie peculiarità e soprattutto propri costi. Affronteremo la tematica costi e caratteristiche dei vari strumenti in altro post.

Per il momento mi preme sottolineare un  segreto, che  è quello di cominciare a versare poco ma il PRIMA POSSIBILE e  per effetto della capitalizzazione composta, i risultati possono essere sorprendenti.

Sono a vostra disposizione per analisi sull’attuale Vs situazione pensionistica, e per  eventuali simulazioni o consigli operativi su come colmare il gap pensionistico calcolato.

 

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