BTP Italia e Btp€i
Entrambi sono titoli inflation linked, l’ultimo BTP Italia emesso dal Tesoro ha però delle differenze significative rispetto al buon vecchio Btp€i.
In primis l’indicizzazione questa volta è rispetto all’inflazione italiana escluso il tabacco e non rispetto all’inflazione europea.
Hanno durata sensibilmente inferiore, 4 anni contro i 5, 10, 15 e 30 dei cugini.
Il collocamento avviene attraverso la piattaforma elettronica del MOT.
E’ stato introdotto per la prima volta un premio fedeltà del 4 per mille per chi detiente il BTP Italia fino a scadenza.
Con il Btp€i veniva pagata una cedola fissa e il pagamento della rivalutazione del capitale avviene in un’unica soluzione a scadenza, con il nuovo BTP Italia, invece, viene stabilita una cedola in termini reali, del 2,25% per esempio nell’emissione del 2012. Come dire una sorta di rendimento reale minimo garantito, in quanto semestralmente sia la cedola che il capitale vengono rivalutati rispetto all’inflazione di riferimento, vi è in pratica un recupero immediato dell’inflazione, a scadenza il BTP Italia ovviamente, rimborsa il nominale e non il capitale rivalutato come nel caso del Btp€i
In sostanza possiamo dire che il nuovo BTP Italia emesso nel marzo 2012 per effetto del meccanismo di indicizzazione, garantisce un rendimento del 2.25% in più rispetto all’inflazione italiana periodo per periodo.