La Centrale Rischi: Cos’è, Come Richiederla e Come utilizzarla
Tralascio alcuni tecnicismi che eventualmente potrete trovare e leggere in un altro articolo qui linkato : Rating e Centrale Rischi quali strumenti per migliorare il rapporto Banca-Impresa evito di andare in profondità su alcuni concetti, tuttavia è mia intenzione darvi fin da subito alcuni semplici concetti estrumenti subito fruibili relativamente alla Centrale Rischi.
Cosa è la Centrale rischi?
E’ un sistema informativo sull’indebitamento della clientela delle banche e degli intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia.
In poche parole è il biglietto da visita da spendere nei confronti del sistema creditizio, è lo specchio della quantità e della qualità dei rapporti che esso ha avuto con il sistema creditizio.
Gli Intermediari segnalano con riferimento all’ultimo giorno del mese, per data contabile ed i dati vengono inviati entro il 25° giorno del mese successivo.
Come si richiede?
Ci sono vari modi per richiedere la Centrale dei Rischi, il più veloce è tramitePEC, basta inviare un modulo editabile (diverso se per ditta individuale o per persona giuridica) e che trovere al link di seguito Moduli per richiesta accesso dati Centrale Rischi all’indirizzo PEC della filiale Banca d’Italia di riferimento, e che troverete al link di seguito Elenco PEC Filiali Banca d’Italia.
Come dovrebbe essere utilizata dall’imprenditore o dal suo consulente che si occupa dei rapporti con le Banche?
E’ un documento che riveste una notevole importanza nel rapporto Banca e Impresa, basti considerare che pesa per almeno il 40% nel rating e quindi nella valutazione che la banca fa nel momento in cui deve erogare credito.
E’ uno strumento che va utilizzato in maniera assolutamente proattiva, vuoi per verificare eventuali errate segnalazioni che possono pregiudicare il rapporto con gli istituti di credito, (basti considerare che gli errori talvolta sono nell’ordine del 40% delle segnalazioni, in quel caso urge chiedere la rettifica) vuoi come strumento di gestione vero e proprio.
A titolo di esempio: nel caso di sconfinamenti e/o errori che potrebbero essere mal digeriti dalla propria banca, è il caso di agevolare un dialogo col funzionario dell’istituto stesso e magari evidenziare dove abbiamo sconfinato e perché,proponiamo noi stessi come intervenire per risolvere, talvolta basta gestire meglio la tesoreria complessiva dell’azienda, altre volte si valuta se chiedere un aumento degli affidamenti, in questo modo diamo sicuramente un segnale di attenzione alla nostra banca, la quale subito percepisce che ha a che fare con un operatore professionale e un imprenditore preparato che ha a cuore la propria azienda e la tesoreria della propria azienda.